Significato culturale dell’orologio: valore nei riti di passaggio odierni

Significato Culturale dell’Orologio: valore nei riti di passaggio odierni

Ci sono momenti in cui il tempo non è solo un dato sul quadrante e l’orologio diventa qualcosa di più: un simbolo di crescita, di successo o di cambiamento. Dal regalo di laurea al matrimonio, fino all’orologio ricevuto per festeggiare il pensionamento, ogni orologio ha il potere di raccontare una storia. Questo articolo è un viaggio per scoprire perché, nella nostra società, l’orologio è molto più di un accessorio, diventando un elemento fondamentale dei riti di passaggio odierni.

 

Il rito di passaggio

Il concetto di rito di passaggio è stato teorizzato dall’antropologo Arnold van Gennep nei primi anni del secolo scorso. Nel suo studio Les Rites de Passage (1909) Van Gennep identificò tre fasi comuni a culture di tutto il mondo:

  1. Separazione – Il distacco dal vecchio status: il giovane che entra nel mondo degli adulti, la persona che si prepara al matrimonio o coloro che affrontano un cambiamento significativo.
  2. Transizione – La fase di mezzo, uno spazio sospeso in cui la persona non appartiene più al vecchio stato ma non è ancora nel nuovo.
  3. Reintegrazione – Il reinserimento nella comunità con una nuova identità, spesso sancito da feste, simboli o doni.

Nelle società tradizionali, questi momenti erano ricchi di rituali. Durante la fase di transizione, ad esempio, il soggetto era visto come vulnerabile e quindi circondato da simboli protettivi, canti, danze e banchetti. Dai matrimoni alle cerimonie di iniziazione, il rito serviva a marcare il cambiamento e renderlo collettivo.

Oggi, nelle società moderne, i riti non sono scomparsi: si sono trasformati. La laurea, il primo lavoro, il matrimonio, un trasferimento in un’altra città, il pensionamento: tutti questi eventi segnano un passaggio che, anche se meno codificato, conserva lo stesso valore simbolico.

 

Il valore simbolico dell’orologio, tempo che segna il cambiamento

Tornando quindi al protagonista dell’articolo, l’orologio, in questo contesto si trova spesso a essere una sorta di talismano che accompagna la persona attraverso le fasi del rito.

Questo concetto può sembrare astratto ma un esempio pratico può chiarirlo. Immaginiamo uno studente che riceve un elegante orologio automatico il giorno della laurea:

  • Nel momento del dono, si separa simbolicamente dalla vita da studente.
  • Nei giorni successivi, mentre si prepara per i colloqui, il nuovo orologio diventa un simbolo della transizione, con il proprietario sospeso tra ciò che era e ciò che sta diventando.
  • Quando ottiene il primo lavoro, quell’orologio diventa il segno visibile del nuovo ruolo: un professionista che sta scrivendo la sua nuova carriera.

Oggi l’orologio diventa quindi un oggetto che, con il suo valore simbolico, accompagna il cambiamento e soprattutto ne segna il ricordo.

 

Il dono che crea legame

Volendoci ricollegare anche a un altro studio antropologico, Marcel Mauss, nel saggio The Gift (1925), spiega come ogni dono porta con sé un legame socialeApplicando il concetto di Mauss alla vita contemporanea, possiamo osservare come quando riceviamo un orologio, non si tratta esclusivamente di un oggetto, ma racchiude in sé anche la memoria di chi lo ha regalato.

Pensiamo a un orologio di lusso regalato per un matrimonio: un messaggio profondo di riconoscimento e soprattutto di sostegno. Lo stesso vale per gesti più semplici: un orologio da poche decine di euro regalato a un ragazzo al primo giorno di scuola non è solo pratico, ma è un modo per dare il benvenuto in una nuova fase della vita, consentendo a chi lo riceve di portare al polso un simbolo del legame con le persone che lo aspettano a casa.

 

Perché l’orologio ci piace così tanto?

In ciascuno dei momenti descritti in questo articolo, l’orologio non è solo oggetto. È memoria, status e identità.

Il suo fascino nasce da un mix di fattori:

  • È tangibile: possiamo toccarlo, indossarlo, vederlo ogni giorno.
  • È duraturo: un orologio può resistere decenni, diventando parte della nostra storia personale.
  • È un testimone silenzioso: non ricorda solamente l’ora, ma anche chi eravamo quando l’abbiamo ricevuto.

Proprio per questo, molti di noi ricordano con precisione il giorno e il contesto in cui hanno ricevuto il loro primo orologio. È un oggetto che racconta chi siamo stati, chi siamo e chi stiamo diventando.

Guardare l’orologio al polso non è mai un gesto neutro. Che sia un subacqueo, un cronografo o un quarzo, ogni orologio diventa nella società contemporanea il simbolo di un momento. 


E forse è proprio questo il motivo per cui, in un mondo sempre più digitale e veloce, gli orologi continuano a emozionare. Perché, oltre a segnare il tempo, segnano anche la nostra storia.

Torna al blog

Lascia un commento

Si prega di notare che, prima di essere pubblicati, i commenti devono essere approvati.